A cura di Salvatore Borghero Rodin

     

 

 
 

A cura di Salvatore Borghero Rodin - Racconto a puntate sui principali eventi che hanno dato vita alla grande storia di Carloforte e dell'Isola di San Pietro

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La tragedia del Fusina

Sesta parte

Rassegna stampa regionale veneta

Articolo 13

IL GAZZETTINO DI VENEZIA
giovedì 22 gennaio 1970
- Prima pagina -

Articolo in prima pagina, in basso, su cinque colonne

Secondo il parere del pilota che condusse la nave fuori dalla diga
Rischiosa la partenza del «Fusina» da Portovesme

Dal nostro corrispondente
Cagliari, 21 gennaio

Una barca a remi e due persone, una anziana e una giovane, che si allontanano dal porticciolo di Carloforte al mattino: sono Sergio Catena e suo figlio, fratello e nipote del Comandante del Fusina, disperso in mare dopo il naufragio del mercantile a poche miglia dalla costa.

Vanno alla ricerca della salma e hanno l’intenzione di fare il periplo dell’isola, poi forse di battere le coste fin dove è ragionevole presumere che il cargo possa essersi arenato, se le correnti non l’hanno portato più lontano.

Ci sono altre barche: tutte quelle di Carloforte, che è paese di pescatori e di marinai.

Il sindaco ha preso oggi la direzione delle ricerche e ha diviso i gruppi di volontari sulle imbarcazioni, assegnando a ciascuno un tratto di costa da perlustrare.

Mentre le barche uscivano, stamattina, due rientravano con le salme avvistate ieri, verso il tramonto, e che il buio aveva impedito di recuperare.

E’ stato un pescatore, Mariolino Pellerano, che si è tuffato e ha liberato dagli scogli il corpo di Erminio Doria, primo ufficiale di bordo.

Il suo orologio camminava ancora.

Oggi, altri due corpi di marinai della “Fusina” sono stati avvistati, uno da una barca di pescatori vicino alla Grotta delle Oche, l’altra dalla motovedetta della Capitaneria di porto di Cagliari a “Punta Borrona”.

Il primo è stato recuperato e portato a Carloforte, per il secondo, nel pomeriggio erano ancora in corso le operazioni di recupero.

Assomma così a dieci il numero dei corpi recuperati o avvistati.
Sono ancora disperse otto salme.
Domani le salme che sono state recuperate partiranno da Carloforte.
La salma di Giorgio Renier è già partita stamattina, per Porto Torres.
Al porto c’era quasi tutta Carloforte a salutarla.

Le salme riconosciute con certezza sono quelle di Erminio Doria, primo ufficiale di macchina; Giordano Voltolina, secondo ufficiale; Giovanni Nordio radiotelegrafista; Duilio Padoan, nostromo; Francesco Ravalico, meccanico; e dei marinai Giuseppe Ballarin e Nicola Farinola.

Il mare – intorno a Carloforte – è ritornato tranquillo da ieri.
Nei giorni scorsi era però infuriato.
Eppure i vecchi marinai, che hanno dimestichezza con le onde e con il codice della navigazione, dicono che non è stata tutta colpa della tempesta. “Il carico era troppo umido” affermano: c’è chi dice che avesse il 25% di umidità.

Il codice della navigazione prescrive che la blenda può essere stivata umida non oltre l’otto per cento. Qualcuno a Porto Vesme (lo scalo dal quale il Fusina era partito venerdì sera alle 21.30) è sicura che il naufragio, in un certo senso almeno, era scontato.

C’è gente che afferma che la nave non doveva uscire.

Il pilota del porto, comandante Giannini, che ha accompagnato la “Fusina” fuori dalle dighe, avrebbe sconsigliato il comandante di uscire con il carico in quello stato e con quel mare.
Giannini avrebbe anche affermato che già all’uscita dei moli la nave era sbandata.

La notizia è di fonte attendibile.

Il Comandante della Capitaneria di porto di Cagliari, colonnello Possenti, ha rilasciato una dichiarazione a proposito della polemica sorta sull’installazione di stazioni di ascolto radiotelegrafiche lungo la costa occidentale della Sardegna.
Egli ha affermato che da tempo la Capitaneria di porto aveva chiesto alle autorità ministeriali l’installazione di tali stazioni.

Stamane – infine – l’unico superstite del naufragio del “Fusina” è giunto a Cagliari con il rappresentante della società armatoriale “SANA” dott. De Simone per riconoscere la salma trasportata dall’«Altair» ieri notte.

Ora il Freguia piange in continuazione.

Dino Sanna

Continua...

Fine sesta parte - Articolo 13

 

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