A cura di Salvatore Borghero Rodin

     

 

 
 

A cura di Salvatore Borghero Rodin - Racconto a puntate sui principali eventi che hanno dato vita alla grande storia di Carloforte e dell'Isola di San Pietro

Indice generale della rubrica "La grande Storia di Carloforte"

 

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La Statua dedicata al Re Carlo Emanuele III

Settima parte

 

 

Finalmente la Statua fu eretta nel mese di Luglio durante una festosa cerimonia di cui rimane la relazione a firma del Cavalier Oberti, comandante della Piazzaforte militare di Sant’Antioco e Carlo Forte in data 23 Luglio 1786 e della quale si riporta fedelmente quanto segue:

 

Copia di relazione dei tre giorni festivi che si sono fatti dalla popolazione di Carloforte in occasione, che si è eretta la Regia Statua della fù gloriosa memoria di Sua Maestà Il Re Carlo Emanuele.

Il giorno 16 a mattina alle ore 10 la Comunità si è portata in Corpo dal Signor Cavalier Oberti Comandante di Carloforte per poi trasferirsi da sua Casa alla Chiesa Parrochiale, che era tutta parata a questo fine.

Si è Cantato il solenne Te Deum Laudamus, con lo sparo di tre consecutive scariche dai Soldati del Distaccamento, che si ritrovava sotto le armi avanti la Chiesa.

L’Artiglieria del Forte, che ha corrisposto con dodici colpi di Cannone inseguito fu risposto il cannone da tutti li Bastimenti, che si trovavano ancorati nel porto.

Indi si è cantata la messa grande con la benedizione del Santissimo Sacramento tutti li tre giorni consecutivi. Pregando tutto il popolo l’Altissimo Iddio per la conservazione, e prosperità di Sua Regia Maestà e di tutta la Real Casa. Con la magnificenza e splendidatezza la più possibile.

Il Signor Comandante si è fatto un dovere di convittare a pranzo li Signori Officiali del Distaccamento, gli Ecclesiastici, communisti in parte, forestieri, e le persone più civili di questo luogo.

Nella qual occasione si è dato l’onore il Comandante di invitare tutti a bevere alla salute, e Prosperità della Maestà Sua con lo sparo nello stesso tempo di dodici colpi di Canone.

Poco tempo dopo seguì lo stesso per la prosperità di Sua Eccellenza il Signor Vice Re di questo fortunatissimo Regno, con anche lo sparo di altri dodici colpi di canone.

Nel principiar della notte la Comunità fece accendere sopra la Piazza un farrò, e due altri a lato della Regia Statua alla marina, dove tutto il popolo in quel tempo gridava Viva il Rè,
Viva il nostro Rè.

Si osservava un giubilo da per tutto, e gettavano fuochi d’artificio per le Piazze, Contrade, e finestre, che unitamente all’Illuminazione il Comandante, il Signor Conte Porcile, Don Raffaele Valentino, il Signor Giorgio Rombi, ed il Signor Agostino Rapallo, e nella plebe si osservava fino a quattro chiari per finestra. Nella notte il Signor Cavalier Consano Capitano Tenente nel Reggimento di Monferrato, e Comandante il Distaccamento valse anche distinguersi in queste Regie Feste con fare una festa da Ballo, che cessò su la mezza notte.

Lì 17, Il Signor Conte Porcile ha fatto inalzare sopra la Piazza un grand’ albero, che ha servito per una Coccagna lucrosa, composta di montoni vivi, capretti, Capponi, Galline, forme di Formaggio, e simili, ed al colpo di Tamburo sono andati all’assalto sopra venti corde, senza che vi sia accaduto il menomo danno delle persone nè tanto poco di un disordine, ed ha perfino pagato il Distaccamento, che si è Comandato a questo fine.

Terminata la Coccagna il predetto Signor Conte fece distribuire ai poveri diverse ceste di pane ridotto in canestri, ed a lato della sua porta di casa vi erano pure due Botti di Vino, che formavano due fontane terminate le quali si diede principio ad una festa di Ballo, che terminò alla mezza notte.

Lì 18, La Comunità fece pure un’altra Coccagna sopra la Piazza, ed un’illuminazione sopra il piedestallo della Regia Statua, che era cosa degna da vederla, e tutta la plebe girava intorno cantando, e balando, gridando di tanto in tanto Viva il Rè, col Ribombo di granate, ed altri simili fuochi d’artificio, che durò quasi tutta la notte. Nella notte il Signor Cavalier di Consano rinovò una festa di Ballo sino alla mezza notte.

Lì 19, Tutti gl’impiegati, e persone più civili di questo luogo si sono uniti assieme, volendo anche a parte dimostrare un alegrezza diedero tra loro un pranzo, che non cessarono mai in tutto il giorno di sparare morteretti con gridare Viva il nostro Rè, Viva il nostro Rè.

Alla sera fecero d’are la benedizione del Santissimo Sacramento per la conservazione del nostro Clementissimo Sovrano, e di tutta la Real Casa. A notte fecero accendere sopra la Piazza un farò, terminato il quale si diede principio ad una festa da Ballo sino alla mezza notte.

Ai 20, Rinovarono la festa come qui sopra del giorno 19.

Dandomi l’onore di umilmente ossequiarmi di Vostra Eccelenza

Carloforte lì 23 Luglio 1786

Il Cav. Oberti

 

Il Vice Re, ricevuta la relazione del Comandante Oberti, scriveva alla Comunità di Carloforte, quanto segue:

“Dalla relazione trasmessami da codesto Comandante avea già rilevato la distinta maniera con cui avete manifestato il Vostro zelo e giubilo per l’epoca faustissima dell’erezione della Statua del Re Carlo di felice memoria. Io me ne sono compiaciuto particolarmente perché il Vostro esempio è singolare ed essendo persuaso che Sua Maestà sarà per gradire il Vostro operato, rimetto con questo ordinario alla corte la medesima relazione”.

 

 

La Statua
dedicata al Re Carlo Emanuele III

 

Continua...

Fine settima parte

 

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