Giusy Rombi presenta il suo libro "Le parole di Ligeia"

     

 

 
 

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Prefazione

 

Nella profondità della silloge di Giusy Rombi, questa lirica occupa sicuramente uno dei posti centrali, racchiudendo il senso della sua stessa vita, dell’intera esistenza, che conosce il dolore, ma sa superarlo, non arrendendosi alle prime difficoltà, ma raccogliendo le forze e andando oltre, guardando con speranza al nuovo giorno. L’autrice sa che non è sola al mondo, che in ogni istante c’è “Qualcuno” pronto a sorreggerla ed a sostenerla, Qualcuno che le asciuga le lacrime e fa di esse qualcosa di positivo, un canto di speranza. È una raccolta che mostra diverse sfaccettature, avvicinandosi anche e soprattutto al mistero della vita, così come alla bellezza delle piccole cose. Lo sguardo dell’autrice viene catturato da un “Semplice fiore di campo” e sogna di diventare parte integrante della meravigliosa natura che tanto ammira.

C’è una forte consapevolezza dei propri limiti, della propria finitezza in quanto essere umano, Giusy Rombi ascolta la propria anima e vive intensamente la vita che le è stata donata, fondendosi con l’universo che la circonda, scomparendo in una "Notte buia", che le risveglia ricordi sopiti.

E l’amore è parte integrante del tutto, fondamentale per lo spirito ed il corpo degli esseri umani, è ciò che dà colore alle cose, senza il quale non siamo che grigie marionette. “Se guardo il cielo stellato / senza di te, non mi appare più come una meraviglia della Creazione, ma come un mucchio di sassi bianchi / gettati alla rinfusa / su di un telo nero!” (Senza di te).

La poesia di Giusy Rombi si affida al verso libero, ai sommovimenti del cuore, fa della poliedricità il suo punto di forza, muovendosi tra componimenti molto brevi, essenziali, così come altri scritti lunghi ed esaustivi. Si ispira, per sua stessa ammissione, ad Edgar Allan Poe, da cui tra anche il titolo dell’intera silloge, interpretando ogni cosa in maniera personalissima e convincente.

Alla fine del viaggio in cui ci ha sapientemente condotto, Giusy Rombi pone un commiato, che è un’esortazione ed una speranza per noi tutti, un inno ad apprezzare la vita, non lasciando fuggir via neanche un istante di ciò che di bello ci viene donato.

Un regalo che vuole donare non solo al “figlio mio” cantato, ma anche a noi tutti, un dono che è superiore, è ciò che realmente ci fa innalzare sopra tutte le cose, le ali che l’autrice ci dona sono “quelle che veramente ti faranno volare più in alto, e che niente e nessuno ti strapperà mai... sono le ali della FANTASIA!”. Il vero motore dell’intera esistenza è la capacità di spingersi oltre i propri limiti, innalzandosi al di là di se stessi, sognando mete soltanto apparentemente irrealizzabili, “Non stancarti mai di volare e di seguire i tuoi sogni, perché tu stesso, figlio mio, sei per me un sogno diventato realtà!” (Un dono d'ali).

Paola Amelio Santamaria

 


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