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    Carloforte, domenica 16 settembre 2001
 
Sdegno per un atto sacrilego che ha colpito uno dei simboli più cari ai fedeli
 Pomodoro sulla statua della Madonna
Imbrattato di sugo durante le notte il simulacro di piazza Pegli
 
CARLOFORTE Non era sangue ma sugo di pomodoro quello con il quale qualcuno ha imbrattato la statua dell’Immacolata in piazza Pegli a Carloforte. Ma i carlofortini, molto devoti alla Madonna, si sono indignati.
Forse v
olevano fare presa sui soliti creduloni convinti che qualcuno avrebbe gridato al miracolo. Ma non era sangue quello con il quale è stata imbrattata la statua della Madonna di piazza Pegli, bensì salsa di pomodoro. E quello scherzo di cattivo gusto si è trasformato in un atto sacrilego, un oltraggio ad uno dei simboli della fede cristiana più cari alla comunità di Carloforte.
Il fatto è accaduto nella notte fra sabato e domenica, probabilmente dopo le tre, poiché poco prima, in piazza Pegli, si era concluso un concerto. Ignoto l’autore. Al contrario, è facile capire la dinamica: i vandali potrebbero essersi fermati un attimo con lo scooter o l’auto, quindi si sono arrampicati sul piedistallo e hanno rovesciato sulla statua una bottiglia di passato di pomodoro. Ieri mattina alcuni passanti si sono spaventati alla vista di quello che da lontano sembrava sangue, ed hanno avvisato il parroco, don Vitale Melis. Il sacerdote non si è potuto recare in Piazza Pegli perché ancora convalescente per i postumi di un’influenza e chiesto così ad alcune parrocchiane di andare a vedere. Non c’è voluto molto per accorgersi che non era sangue quello con il, quale era stata imbrattato il simulacro della vergine. Le stesse parrocchiane hanno provveduto subito a lavare la statua anche se, nel frattempo, altri carlofortini si erano fermati davanti alla madonnina manifestando stupore e incredulità.
La statua in marmo della Madonna era stata collocata in piazza Pegli, (una delle più conosciute ma anche più degradate di Carloforte), nel 1987, in occasione dell’anno Mariano, su iniziativa dell’allora parroco di San Pietro Apostolo, don Carlo Cani. Da allora è sempre stata venerata con grande partecipazione.
L’episodio accaduto ieri, purtroppo, non è isolato. Arriva, infatti, dopo il furto sacrilego di un altro simulacro della Madonna a “Canalfondo” agli inizi di gennaio. La Madonnina era stata staccata dalla sua nicchia e abbandonata in campagna. Rimessa al suo posto, era stata nuovamente trafugata il 4 febbraio. Colpisce che tutti questi atti contro l’immagine della Vergine siano stati compiuti nelle notti di sabato. Un mistero sul quale stanno cercando di fare luce i carabinieri

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Foto di Mariano Froldi

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