"La tragedia del Fusina" - Nel 40° anniversario della tragedia che toccò il cuore dei Carlofortini

     

 

 
 

INDICE

16.01.2010 - Fusina - Nel 40° anniversario della tragedia che toccò il cuore dei Carlofortini
Chioggia, 06.03.2010 - Fusina - Nel 40° anniversario della tragedia che toccò il cuore dei Carlofortini

 

ARGOMENTI

Libro "La tragedia del Fusina" di Salvatore Borghero, Luigi Pellerano, Giambattista Repetto e Simone Repetto

Chioggia, 06.03.2010 - Memorie del libro "La tragedia del Fusina" di Simone Repetto
Contiene una rassegna fotografica di 350 foto sul evento
I riscontri dell'evento sulla carta stampata

 

   

www.isoladisanpietro.org
e Pro Loco di Carloforte presentano:

F U S I N A

Dopo quarant'anni, per non dimenticare...

Commento di Giancarlo Canavera

Dopo aver pubblicato per mesi e mesi la storia inerente "La tragedia del Fusina", curata in questo sito internet da Salvatore Borghero, dopo aver presenziato alle intere manifestazioni inerenti la presentazione dell'omonimo libro tenutesi a Carloforte, sabato 16 gennaio 2010 e a Chioggia, sabato 6 marzo 2010, mi permetto di rivolgermi ai lettori del sito www.isoladisanpietro.org con questo spontaneo commento, in quanto ci tengo con cuore ad esprimere in questa sede il mio pensiero su tutto ciò.

Sabato 6 marzo 2010 a Chioggia, ho avuto l'onore di partecipare a questa ulteriore pagina di storia che gli autori del libro "La tragedia del Fusina" hanno scritto.
 

Se a Carloforte la giornata del 16 gennaio 2010 è stata memorabile per il ricordo, per l'intensità delle emozioni vissute di persona attorno a questa immane tragedia, per la commemorazione del 40° anniversario del naufragio, per aver riportato a memoria il profondo dolore di quel 16 gennaio 1970 sentito con rispettoso silenzio da tutta Carloforte e per la testimonianza di quegli agghiaccianti momenti raccontata dall'unico superstite Ugo Freguja, a Chioggia, oltre tutto questo, è stato un susseguirsi di fatti commoventi vissuti questa volta insieme a chi, in questo tragico naufragio, ha perso un padre, un marito, un figlio o comunque una persona cara.

È stato infatti commovente discutere con i familiari delle vittime del Fusina, perché in loro il ricordo ed il dolore, com'è ovvio che sia, è ancora grande e vivo.
 

Nel contempo c'era in loro la serenità e la felicità di sapere che i loro cari non sono mai stati dimenticati.

Tutti, indistintamente, hanno voluto il libro firmato dagli autori e tutti lo hanno notevolmente apprezzato perché, a parer loro, rappresenta "la memoria dei loro cari", quella candela che dal 16 gennaio 1970 è sempre stata e rimasta accesa a Carloforte, così come hanno apprezzato e apprezzano tanto la sensibilità del popolo carlofortino, nei tempi della tragedia fra chi venne a Carloforte in quel triste gennaio 1970, e ai giorni nostri, fra tutti coloro che sabato 3 marzo 2010 erano a Chioggia a seguire la presentazione del libro.


Con la nostra partecipazione alla presentazione del libro "La tragedia del Fusina" in terra veneta, ci è stato ribadito da tutti indistintamente, familiari, politici e dalla gente comune incontrata ed accorsa alla sala consigliare del Comune di Chioggia, che noi Carlofortini siamo gente di grande sensibilità.
Noi, Carlofortini e Chioggiotti, siamo uniti dal mare che, in quel mesto 16 gennaio 1970 aveva portato via 18 "nostri" marinai. 

Chioggia non ha dimenticato l'unione di Carloforte quando, senza un coordinamento centralizzato, ma spinti da unanime e spontanea voglia di ritrovare qualcuno ancora in vita, fece riversare tutta la popolazione nelle coste nord occidentali dell'Isola di San Pietro, con l'intento di ricercare quei "loro" poveri marinai e con la viva speranza di ritrovarne ancora qualcuno in vita, speranza purtroppo vanificata dal continuo ritrovamento di vittime.

Chioggia non ha dimenticato la solidarietà del nostro popolo verso quella tragedia.

Chioggia ringrazia Carloforte per aver contribuito in maniera decisiva a dare una degna sepoltura alla maggior parte di quella loro povera gente.

Sabato 6 marzo 2010, Chioggia ha detto chiaramente che quell'unione e quella solidarietà del popolo carlofortino, dopo 40 anni è rimasta intatta, prova ne è stata, a parer loro, la nostra presenza in loco e che, grazie a questo libro, resterà per sempre nei loro cuori.

In quel 6 marzo 2010, a Chioggia il nome di Carloforte è stato portato alto e questo è un fatto che resterà!

Personalmente sono convinto che il libro "La tragedia del Fusina", oltre che ad essere una raccolta di testimonianze su fatti dolorosamente accaduti, sia destinato a diventare un punto di riferimento fisso su questo che è stato uno dei più gravi e drammatici naufragi della Marina Mercantile Italiana del dopoguerra, avvenuto nei mari d'Italia, prova ne è il fatto che ora incominciano a venir fuori altri interessanti documenti, delle foto, delle storie e quant'altro che in precedenza ognuno teneva nel proprio cassetto, ma non per non volerle divulgare, perché in 40 anni non era stato creato questo preciso punto di riferimento.

È per questo motivo che fin dall'inizio ho creduto con grande fiducia in questo progetto, ma non come un libro fine a se stesso, ma come un vero e proprio progetto storico all'interno del quale il libro "La tragedia del Fusina" è il primo tassello, ed io ne sono fiero d'aver potuto partecipare alla presentazione di questo progetto, sia a Carloforte che a Chioggia e, nel limite del possibile, sono pronto fin d'ora a presenziare a qualsiasi altra manifestazione giri attorno a questo grande progetto!

A Salvatore Borghero, Luigi Pellerano, Giambattista Repetto e Simone Repetto, co-autori del libro, a Giampaolo Cirronis, editore, a Ugo Freguja, unico superstite del Fusina, ad Osvaldo Franzo e Armando Berti, marinai imbarcati sulla fregata Altair all'epoca dei fatti, vanno i miei più sinceri ringraziamenti accompagnati dalla mia più profonda stima, per avermi dato la possibilità di vivere di persona ed in prima fila questi intensi, emozionanti e commoventi momenti d'unione, d'aggregazione, di vera incondizionata amicizia e di storia.

Salvatore Borghero
Luigi Pellerano
Giambattista Repetto
Simone Repetto
Giampaolo Cirronis
Ugo Freguja
Armando Berti
Osvaldo Franzo

Alle famiglie delle vittime del Fusina va il mio più affettuoso e fraterno abbraccio.

Un caro saluto a tutti i visitatori di www.isoladisanpietro.org

Giancarlo Canavera

 

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