A cura di Salvatore Borghero Rodin

     

 

 
 

A cura di Salvatore Borghero Rodin - Racconto a puntate sui principali eventi che hanno dato vita alla grande storia di Carloforte e dell'Isola di San Pietro

Indice generale della rubrica "La grande Storia di Carloforte"

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16.01.2010 - Fusina - Nel 40° anniversario della tragedia che toccò il cuore dei Carlofortini
   

La tragedia del Fusina

Terza parte

Rassegna stampa regionale sarda

Articolo 19

IL MESSAGGERO SARDO
febbraio 1970
- pagina 6 -

Nuova tragedia del mare al largo della Sardegna
Ha nuotato tutta la notte per salvarsi dal naufragio

Cagliari, febbraio 1970

Una profonda emozione ha destato in tutta l'Isola il drammatico naufragio del mercantile veneziano «Fusina», affondato a poche miglia da Carloforte. Il bilancio delle vittime è gravissimo: 18 morti ed un unico superstite, il cameriere di bordo, Ugo Freguja di 28 anni, abitante a Venezia, che è riuscito a salvarsi dopo una notte trascorsa lottando contro la risacca che lo sbatteva contro gli scogli.

L'incidente è avvenuto verso le 22,30 del 16 gennaio ed è stato causato, con molta probabilità, da un improvviso spostamento del carico di minerale che il «Fusina» aveva imbarcato nelle stive.

L'affondamento del mercantile veneziano ha riproposto all'opinione pubblica e alle autorità marinare un grave interrogativo sulle condizioni delle stazioni di ascolto radio installate sulle coste sarde. A causa della posizione incassata tra i monti, il principale di questi centri radio, quello di Campo Mannu, non è infatti in grado di ricevere gli S.O.S. che provengono da una vasta fascia di mare sotto le coste orientali e occidentali dell'Isola.

Sulla base delle testimonianze rilasciate dal superstite del naufragio, pare infatti che un S.O.S. fosse stato lanciato dall'ufficiale marconista del «Fusina» ai primi segni di pericolo. La nave fu abbandonata dopo un'ora dal suo improvviso coricamento sul fianco e quindi ci fu il tempo di lanciare i segnali di soccorso. Le indagini svolte da un ispettore del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni hanno però dimostrato (dopo esperimenti condotti a bordo di unità della marina) che il punto in cui il «Fusina» è affondato rientra nella cosiddetta «zona d'ombra» del Centro Radio di Campo Mannu. Lanciò quindi il mercantile le chiamate d'aiuto. In tutti i casi il problema delle stazioni costiere resta in piedi nella sua intera gravità. Sono ormai troppo numerosi i casi in cui Campo Mannu non è stato in grado di intercettare messaggi di soccorso, e si impone in maniera urgente la necessità di istituire almeno un altro centro di ascolto nelle coste dell'Isola. nello stesso tempo appare necessario potenziare i mezzi di soccorso marino ed aereo, per far sì che i pericolosi mari sardi non debbano mietere più altre vittime.

Le ricerche delle salme dei marittimi periti nel naufragio del «Fusina» hanno dato sinora un modesto risultato: solo otto corpi sono stati ripescati. Per gli altri si sono perse le speranze. La corrente li deve aver trasportati ormai lontanissimo.

Continua...

Fine terza parte - Articolo 19

 

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