A cura di Salvatore Borghero Rodin

     

 

 
 

A cura di Salvatore Borghero Rodin - Racconto a puntate sui principali eventi che hanno dato vita alla grande storia di Carloforte e dell'Isola di San Pietro

Indice generale della rubrica "La grande Storia di Carloforte"

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16.01.2010 - Fusina - Nel 40° anniversario della tragedia che toccò il cuore dei Carlofortini
   

La tragedia del Fusina

Terza parte

Rassegna stampa regionale sarda

Articolo 13

L'UNIONE SARDA
martedì 27 gennaio 1970

Dopo il naufragio del «Fusina»
Recuperate le salme di altri due marinai
Il primo è stato scoperto da un pescatore in una spiaggia vicino a Sant’Antioco.
L’altro corpo è stato ritrovato da una nave cisterna libanese al largo di capo Spartivento.

Carloforte, 26 gennaio 1970

La salma di un altro naufrago del «Fusina», il mercantile affondato dieci giorni fa al largo di Capo Sandalo, è stata recuperata stamane su una spiaggetta a «Capo Sperone», non lontano da Sant’Antioco.

Il corpo è stato trovato sulla battigia da un pescatore il quale ha subito avvertito i carabinieri.

Dopo le constatazioni di legge, il cadavere è stato rimosso e trasportato all’obitorio di Sant’Antioco dove, alla presenza del pretore, Ugo Freguja l’unico superstite della tragedia, assieme ad un rappresentante della società armatrice del «Fusina», lo ha identificato per Giuliano Scienzo, di 25 anni, che era imbarcato come ingrassatore.

Le ricerche degli altri sette naufraghi proseguiranno (come si ricorderà, gli scomparsi erano diciotto, ma dieci erano già stati recuperati) anche domani.

Sempre in corso sono le operazioni per localizzare lo scafo del mercantile.

I due aerei speciali «S2 – F1» giunti espressamente da Catania, hanno cominciato stamane le ricerche.

Con le speciali apparecchiature elettroniche, di cui sono dotati, tentano di individuare il punto dove lo scafo si è inabissato.

A queste ricerche hanno preso parte oggi, e continueranno ancora domani, le corvette «Andromeda», «Altair» e «Scimitarra».

A tarda sera un’altra salma è stata recuperata dalla motocisterna «Darien», battente bandiera libanese, al largo di capo Spartivento.

Il corpo appartiene ad un componente l’equipaggio in quanto lo sventurato marinaio aveva ancora indosso il salvagente con la scritta «Fusina».

La motocisterna libanese è diretta in Sicilia e, non appena ha proceduto al recupero del cadavere, ha comunicato la notizia alla stazione ricevente di <Circolare» di Augusta dove la nave giungerà domani.

Continua...

Fine terza parte - Articolo 13

 

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