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			Cagliari, 
			22 
			gennaio 1970 Tutte le salme dei 
			naufraghi del mercantile «Fusina» finora recuperate sono state 
			identificate ed alcune di esse sono già state avviate in aereo alle 
			località di provenienza, dopo i solenni funerali svoltisi a 
			Carloforte. Le ultime due salme 
			identificate sono quelle del secondo ufficiale di coperta Giordano 
			Voltolina di 61 anni, che era stata sbarcata a Cagliari dalla 
			fregata «Altair» e poi sistemata nell’istituto di medicina legale 
			dell’università, e del primo ufficiale di macchine Erminio Doria di 
			31 anni. Complessivamente i 
			corpi recuperati sono nove, mentre il decimo, avvistato e 
			localizzato già da ieri, non è stato possibile recuperarlo. Il 
			cadavere è stato, infatti, gettato dalle onde in mezzo agli scogli, 
			rimanendo incastrato. Alcuni sommozzatori 
			dei carabinieri e dei vigili del fuoco hanno ripetutamente tentato, 
			ma inutilmente, di agganciare il corpo del marittimo. Alla fine 
			hanno dovuto desistere. L’operazione è risultata estremamente 
			difficile e pericolosa, in quanto il risucchio è in quel punto molto 
			forte per via dei continui mulinelli. I sommozzatori 
			rischiavano di essere sbattuti contro gli scogli. Domani all’alba si 
			tenterà ancora di avvicinare un’imbarcazione, ma probabilmente sarà 
			necessario aprire un varco tra gli scogli con la dinamite. Oggi sono risultati 
			vani anche tutti i tentativi della motovedetta della guardia di 
			finanza di avvicinarsi al punto in cui si trova incastrato il 
			cadavere fra le scogliere di «Calavinagra». Qui, come si sa, 
			era riuscito a toccare terra ed a salvarsi miracolosamente l’unico 
			superstite del «Fusina», il cameriere di bordo Ugo Freguja di ventotto anni. Il superstite ha 
			identificato oggi a Cagliari il corpo del secondo ufficiale di 
			coperta Giordano Voltolina ed a Carloforte quello del primo 
			ufficiale di macchina Erminio Doria. Alle ricerche, 
			riprese anche oggi alle prime luci del giorno, hanno preso parte, 
			seguendo la corrente e lungo le coste fra le scogliere dell’isola di 
			San Pietro e quella di Sant’Antioco, le fregate «Altair» e 
			«Andromeda» e la corvetta «Scimitarra», appoggiate dall’alto da 
			un aereo «Gruman» e da un elicottero del centro di soccorso di 
			Elmas. Erano inoltre in 
			azione il rimorchiatore «Atleta», la motovedetta «GL 31» della 
			guardia di finanza e due elicotteri dei carabinieri. Alle ricerche hanno 
			infine partecipato una decina di sommozzatori, oltre cinquanta 
			carabinieri inviati sul posto dalla legione di Cagliari, numerose 
			imbarcazioni di pescatori e un centinaio di volontari. Fra questi anche il 
			fratello del comandante della nave affondata il quale, in compagnia 
			del figlio, ha noleggiato una barca a remi ed è uscito lungo le 
			coste di Carloforte. A Carloforte sono 
			intanto giunti oggi altri familiari dei marittimi vittime 
			dell’affondamento del «Fusina», che nel pomeriggio hanno 
			partecipato ai solenni funerali. Nella cattedrale è 
			stata celebrata la Messa e subito dopo si è svolto il solenne rito 
			al quale ha preso parte, con le autorità, tutta la popolazione di 
			Carloforte. |