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Attività - Presentazione di alcune particolari attività che si svolgono a Carloforte e nell'Isola di San Pietro

Album fotografico contenente 130 foto

Filmato dell'allevamento degli asinelli sardi a Carloforte

   

Allevamento degli asinelli sardi a Carloforte

A Carloforte, da oramai più di vent’anni, esiste un sito dove viene amorevolmente allevato l’asinello sardo, razza sotto tutela per la salvaguardia della specie in via di estinzione, protetta dalla Comunità Europea.

Ad allevarlo, Giorgio Mazzucchetti e la sua famiglia, che si sono trasferiti proprio sull’Isola di San Pietro facendone la propria residenza in Località Cala Fico e lì, negli anni, hanno recintato una decina di ettari di macchia mediterranea, ripristinando muri a secco e costruendo recinti e ripari per gli asinelli.

In tanti anni l’allevamento è cresciuto dai venti esemplari d’origine, agli attuali sessanta e più, tutti di pura razza sarda.

Gli asinelli vivono in mezzo alla natura di Cala Fico nei loro comodi recinti, accuditi dalla famiglia Mazzucchetti che lo conosce tutti per nome e li segue con cura e attenzione.

Ecco alcuni dei simpatici nomi degli asinelli dell’allevamento:
Ombrosa, Marchesa, Barbie, Frida, Timida, Spanedda, Nerone, Firmamentu, Perdu.

L’asinello sardo ha bisogno di poche cure, ma queste devono essere continue; un pascolo ampio, la pulizia e la raccolta del letame dai recinti deve essere frequente, acqua a sufficienza e sempre pulita, con una alimentazione naturale al pascolo, una scorta di fieno fresco e mangimi bilanciati per questa specie equina.

Tutti gli animali sono registrati, dotati di microchip e passaporto che li identifica in maniera inequivocabile, anche se Giorgio Mazzucchetti li conosce uno ad uno, nome per nome e ne conosce i loro vizi e virtù.

È infatti da sfatare l’informazione che l’asino è ignorante e ottuso, in quanto è un animale socievole e paziente, tanto da venire utilizzato anche per la pet therapy o zoo terapia, che consiste in una terapia dolce basata sull’interazione uomo-animale.

L’allevamento è oramai una meta da visitare nell’Isola di San Pietro, per la sua peculiarità e la curiosità che suscitano questi simpatici animali che molti credono, ingiustamente, ostinati e limitati.

La visita all’allevamento è gratuita ma è anche gradito un piccolo contributo per l’acquisto di una balla di fieno per gli asinelli.

Oramai inizia ad essere una meta sempre più frequentata da scolaresche, gruppi singoli e turisti.

Alcuni dati su questo simpatico animale

Dati storici

La presenza dell'asino nell'omonima isola sarda è sostenuta da alcuni autori fin dal neolitico, da altri correlata all'importazione Fenicia, mentre da altri ancora la provenienza è attribuita alla Nubia, culla degli asini africani.

L'introduzione nell'isola è comunque molto antica, ma furono certamente i Sardo-Punici ad incrementarne l'allevamento con finalità agricole e di trasporto.

Molto considerato nel continente ed all'estero questo asinello mite e forte, un tempo chiamato "molente" perché faceva lavorare la mola per la macinazione, era parte viva dell'esistenza d'ogni giorno perché trasportava acqua e merci dalla campagna ai paesi, tirava i carretti e si faceva cavalcare da persone che alle volte pesavano più della metà del suo peso.

Anche a Carloforte fino a 50 anni fa si trovava qualche asino usato per lo più per la soma ma non di razza pura sarda e molti ancora lo ricordano come animale paziente e instancabile lavoratore.

Standard di razza

1.

Area di origine: regione Sardegna.

2.

Attitudine: soma, tiro, anticamente mola.

3.

Caratteri tipici:

 

a)
Mantello:
riga mulina crociata, bordo scuro delle orecchie; possono essere presenti zebrature alla spalla, agli arti e ventre chiaro. Criniera scarsa e più scura del colore del mantello, coda non troppo lunga e con crini all’estremità.
b)
Conformazione:
- Testa: quadrangolare a profilo rettilineo, orecchie lunghe e dritte con bordi scuri;
- Collo: corto;
- Spalla: dritta e corta;
- Garrese: poco pronunciato;
- Dorso: leggermente disteso, leggermente depresso;
- Lombi: forti e ben attaccati;
- Groppa: corta e lievemente inclinata;
- Petto: sufficientemente largo;
- Torace: stretto e basso;
- Arti: robusti;
- Andature: corte, poco elastiche, ma sicure;
- Appiombi: regolari;
- Piede: piccolo e duro.
c)
Temperamento:
vivace.
d)
Altre caratteristiche:
rustico e frugale.

4.

Dati biometrici (espressi in cm.)

 
  Maschi Femmine
- Altezza garrese 80 - 115 80 - 115
- Circ. minima torace 100 100
- Circ. stinco 11 - 13 11 - 13

Cosa dice la stampa?

CARLOFORTE
Da 15 anni l'asinello sardo ha preso casa a Cala Fico

È l'allevamento più grande dell'Isola

Giovedì 07 aprile 2005

Prendi un milanese, originario ligure, amante della natura, che vuole scappare dalla metropoli e fallo innamorare dell'isola di San Pietro.

Il risultato sarà uno dei centri di allevamento e tutela dell'asinello sardo più importanti di tutta la Sardegna.

L'identikit corrisponde a Giorgio Mazzucchetti, 60 anni, dal 1997 carlofortino "d'adozione".

Il diretto interessato racconta così la sua insolita esperienza:

«A Carloforte venivo da turista sin dal 1987 e nel 1989 ho acquistato questo piccolo terreno».

Si tratta di una lingua di terra che s'insinua nella macchia mediterranea per 10 ettari, presso Cala Fico, bellissima località vicina al faro di Capo Sandalo, distante parecchi chilometri dalla cittadina.

Poi «nel '93 sono nati questi due gemelli imprevisti (i figli Ginevra e Matteo) e non aveva senso fare su e giù, il ritmo di vita in metropoli era insostenibile e dunque, con mia moglie Cristina abbiamo deciso di fare il gran salto».

Ora Giorgio va saltuariamente nella Penisola perché è consulente per molte industrie sul recupero delle discariche, il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti; "telelavora" con il PC, ma soprattutto alleva asinelli.

Già, ma com'è nata questa passione?

«Ho sempre avuto il pallino dell'agricoltura e dell'allevamento (Mazzucchetti ha due lauree, in chimica e agraria); prima ho pensato agli struzzi, poi però ho conosciuto Rita Cossa ad Oristano, lei non poteva più portare avanti l'associazione "Tutela asinello sardo", (specie protetta dalla comunità europea e in via di estinzione) così me l'ha ceduta insieme ad una quota parte degli asinelli che teneva a Fenosu».

Da quel gruppo iniziale, una ventina, oggi l'allevamento è raddoppiato.

Originario dell'Etiopia, l'asinello sardo sarebbe stato introdotto in Sardegna cinquemila anni fa.

La fine del suo uso come animale da trasporto e la sua carne dolce ne hanno decretato la quasi estinzione.

Se gli si chiede come si trova sull'isola di San Pietro, Mazzucchetti replica:

«È facile adattarsi dove si sta bene».

Ma non è stato comunque tutto rose e fiori: il restauro di un rudere che è diventato la sua casa, la sistemazione dei muri a secco, la mancanza per anni dell'elettricità.

«In questo periodo - spiega l'allevatore - ci siamo affiliati con l'associazione allevatori di Nanni Pinna, che sarà il centro di controllo di tutti gli asinelli sardi, per la loro microchippatura, il controllo del loro stato di salute e così via».

Come si può descrivere l'asinello nostrano?

«Animale intelligente e mansueto. Ha un sistema immunitario fortissimo, non ha parassiti ed altre malattie specifiche, animale rustico che si nutre di arbusti. Molto affettuoso. Negli Stati Uniti lo conoscono meglio di noi, e infatti ci sono numerose pubblicazioni e studi sul suo conto; lo usano come animale di compagnia e si presterebbe molto bene per "ippoterapia" con bambini. L'asinello è molto mansueto e vuole le coccole, una specie di "cagnolino che raglia"».

Il futuro?

«C'è qualche volontario che ogni tanto ci dà una mano per la raccolta del fieno e per pulire il terreno, ma avremmo bisogno di qualche altro aiuto».

Mariano Froldi

 

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